Determinazione delle dimensioni del piano fotografico

C’è una divisione dei fotogrammi in fotografia in generale, medio, primo piano ed extra-primo piano. Questi ultimi sono talvolta chiamati fotografia ravvicinata. Questa divisione si basa su diverse scale in cui possono essere rappresentate figure, oggetti, azioni, eventi nella cornice. Ciascuno dei piani fotografici di cui sopra ha le sue capacità e limitazioni durante le riprese e, quindi, il suo scopo nella fotografia.

Uno scatto generale è considerato un fotogramma che copre un’area significativa e mostra il soggetto nel suo insieme. Possono essere fotografie di edifici, strade cittadine o paesaggi naturali ripresi in lontananza. A volte sono fotografie di eventi che si svolgono in ampi spazi: manifestazioni, festività, competizioni sportive. Il piano fotografico generale, mostra il soggetto del servizio fotografico nel suo insieme. Consente allo spettatore di avere una buona idea della natura generale dell’oggetto, della struttura, del paesaggio e dell’azione. Mostra le interazioni tra persone o gruppi di persone. Il piano fotografico generale offre allo spettatore un’idea complessiva del soggetto dello scatto e ha in questo senso molteplici possibilità. Ma esistono anche delle limitazioni: mostrando chiaramente il generale, il tutto, si lasciano fuori dall’attenzione dello spettatore particolari, dettagli, a volte molto importanti per rivelare l’essenza di ciò che sta accadendo. Ad esempio, un piano fotografico generale non consente di mostrare una persona specifica ,con tutte le sue peculiarità e caratteristiche, che agisce in un determinato ambiente.

CC0.  Ansel Adams – The Tetons and the Snake River (1942) Grand Teton National Park, Wyoming
CC0. Eugène Atget – Eclipse, Paris. – Terre-plein de la place de la Bastille en direction de la rue Saint-Antoine
CC0.  Nadar – Photo of Émile Zola

A questo scopo, è indicato il cosiddetto piano medio, che mostra l’oggetto della ripresa fotografica da una distanza più ravvicinata, su una scala più ampia dell’immagine e quindi, per così dire, avvicina lo spettatore a ciò che sta accadendo, concentra la sua attenzione su una certa area dell’oggetto fotografico, in un momento specifico dell’azione. Il piano centrale, di regola, mostra una persona in azione, in movimento, poiché a queste dimensioni la posizione della persona, la postura e il gesto, la sua interazione con altre persone o la connessione con gli oggetti che lo circondano e la situazione stessa sono ben delineate. Lo scatto medio presuppone che le persone riempiano la maggior parte dell’inquadratura. Tutto ciò lo rende estremamente importante e comune in immagini come scene di genere e in una sezione della fotografia come il saggio fotografico.

CC0. Nadar – French actress Sarah Bernhardt

Lo scatto successivo è il primo piano. Il primo piano è comunemente associato ai ritratti ed è spesso usato in questo genere di fotografie. Mostrando una persona su una scala tale che il suo viso occupi quasi l’intero campo dell’immagine, un primo piano consente di riprodurre l’aspetto di una persona in modo molto dettagliato, con il massimo grado di individualizzazione, in cui le espressioni facciali sono manifeste. Questo piano consente di trasmettere in modo convincente nell’immagine il carattere, l’essenza interiore di una persona. Un gesto, che aiuta attivamente l’espressività del linguaggio umano e la manifestazione dei sentimenti, lo stato interiore di una persona, aumentano l’espressività emotiva di un ritratto e possono essere ben riprodotti in un primo piano. I primi piani coprono sempre piccoli spazi, il che impedisce in gran parte di mostrare il movimento solitamente associato agli spazi aperti. Ciò non significa che le composizioni ravvicinate perdano il loro dinamismo, poiché il movimento fisico e la dinamica interna dell’inquadratura sono cose diverse. La dinamica di una cornice di ritratto consiste nella postura, nel gesto e nella rotazione caratteristiche della persona fotografata. È enfatizzato dalle tecniche compositive, dai motivi lineari e dalla direzione delle linee principali nella cornice. Il dinamismo può essere trasmesso utilizzando lo scorcio, la posizione dei cut-off. Un’estesa visualizzazione dell’ambiente circostante, è esclusa nelle situazioni di primo piano. L’ambientazione, in questi casi, può essere trasmessa con l’aiuto dei suoi singoli elementi, di dettagli inclusi nella composizione complessiva che si trovano spesso dietro l’oggetto principale dell’immagine, dietro la persona ritratta, nella profondità dell’inquadratura. È il primo piano che consente allo spettatore di vedere non solo l’aspetto esteriore di una persona, ma anche di scrutare nel suo mondo interiore.

CC0.  Portrait of Julia Stephen born Julia Jackson, mother of Virginia Woolf.

Super primo piano. Tale piano si riferisce alla fotografia di un dettaglio, un elemento separato, una parte del soggetto della fotografia, su cui il fotografo vuole attirare l’attenzione dello spettatore, un componente essenziale. Un altro tipo di super-primo piano è il frammento. Un frammento, cioè una parte del tutto, dovrebbe essere selezionato e inserito nell’inquadratura in modo tale che lo spettatore abbia una visione corretta del tutto, che dovrebbe avere un’espressione figurativa e sintetica.

Stemma su una delle case in Croazia

Va notato che non esistono confini chiari e definiti con precisione tra i suddetti piani di varie dimensioni. Una dimensione passa nell’altra attraverso inquadrature intermedie, per cui in alcuni casi è difficile classificare un fotogramma e stabilire se, ad esempio, si tratti di un primo piano tendente al medio, o di un medio prossimo al primo piano.

È anche ampiamente noto un altro principio dell’organizzazione pittorica del materiale, quando all’interno di una fotografia sono riportate immagini di varie dimensioni: ad esempio, una persona, l’oggetto principale dell’immagine, è mostrata in una fotografia in primo piano, dietro di lui si vede una planimetria generale della scena. Questa costruzione di fotografica permette di mostrare una persona in relazione all’ambiente, alla situazione.

La classificazione dei fotogrammi in base alle loro dimensioni aiuta a chiarire le capacità visive di ciascuno dei gruppi, a scegliere deliberatamente la dimensione del piano e a determinare i confini dello spazio dell’immagine in modo che il contenuto dell’immagine sia espresso nel modo più completo possibile.

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