Specifiche dell’obiettivo

Prendiamo una macchina fotografica con un obiettivo manuale e mettiamole davanti un oggetto luminoso, come una lampadina. Potremo notare che la lampadina apparirà come un oggetto brillante e sfocato. Se spostiamo la leva di messa a fuoco, raggiungeremo la posizione in cui l’immagine della lampadina diventerà più nitida. Questo luogo in cui vengono raccolti fasci paralleli di raggi che si riflettono sull’obiettivo è chiamato: fuoco principale dell’obiettivo (Fig. 1).

Fig. 1

La distanza focale dal sensore/pellicola della fotocamera è chiamata lunghezza focale ed è indicata dalla lettera F.
La lunghezza focale principale dell’obiettivo determina le dimensioni geometriche dell’immagine risultante, ovvero la sua scala. Maggiore è la lunghezza focale, maggiore sarà la scala dell’immagine, l’angolo dell’immagine.

L’obiettivo, come l’occhio umano, è in grado di percepire gli oggetti in un angolo di visione limitato. Se osserviamo attraverso l’obiettivo una superficie opaca, vedremo un’immagine sovrapposta all’interno di un cerchio con bordi sfocati e scuriti. Questo è il campo visivo dell’obiettivo. Se si passano i raggi attraverso il centro dell’obiettivo e i bordi dell’immagine, si ottiene un cono. L’angolo all’apice di questo cono è chiamato angolo dell’immagine. Gli obiettivi possono essere grandangolari, normali o stretti (teleobiettivo) a seconda dell’angolo del campo dell’immagine. (fig. 2)

Fig. 2

Gli obiettivi con diverse angolazioni del campo immagine e destinati ad una fotocamera con una cornice di una certa dimensione differiranno anche per la lunghezza focale. Un obiettivo grandangolare avrà una lunghezza focale più corta di un obiettivo a lunghezza focale lunga.

Un’altra caratteristica importante è il rapporto di apertura dell’obiettivo. Questo è il collegamento tra il diametro dell’apertura attiva e la sua lunghezza focale. Questo valore è espresso come una frazione di 1: 4, 1: 2 ed è impresso sul barilotto dell’obiettivo. L’immagine sarà tanto più luminosa quanto maggiore sarà il valore dell’apertura effettiva, ovvero più raggi trasmetterà la lente e minore sarà la superficie su cui si propagano questi raggi. L’obiettivo è tanto più veloce quanto maggiore è la sua apertura e minore la sua lunghezza focale, quindi l’apertura dell’obiettivo è proporzionale al rapporto d/f; (d – diametro del foro).
Maggiore è l’apertura, più veloce sarà lo scatto (velocità dell’otturatore). (Fig. 3)

Fig. 3

Mettiamo davanti all’obiettivo della nostra macchina fotografica, un mappamondo con su di esso dei tratti raffigurati . (Fig. 4). Dopo l’esposizione, vedremo nella nostra immagine che i tratti grandi dei primi gruppi sono chiaramente visualizzati e il numero di tratti è facile da leggere. Man mano che la larghezza dei tratti diminuisce e la loro frequenza aumenta, i confini diventano sfocati e appena distinguibili. Questa è la misura della capacità dell’obiettivo di riprodurre i più piccoli dettagli dell’oggetto nell’immagine ed è chiamata risoluzione dell’obiettivo. La risoluzione dell’obiettivo è espressa dal numero massimo di linee e intervalli ad essi pari in larghezza, trasmessi separatamente dall’obiettivo per 1 mm di lunghezza dell’immagine.

Fig. 4

La prossima qualità dell’obiettivo, molto rilevante al momento dello scatto, è la profondità di campo. Questo termine si riferisce alla proprietà di un obiettivo di produrre immagini nitide di oggetti a distanze variabili. La profondità di campo dipende dalla lunghezza focale dell’obiettivo. Quando la lunghezza focale dell’obiettivo è pari o superiore a 50 mm, è necessario mettere a fuoco scrupolosamente l’immagine. E gli obiettivi a focale corta fino a 40 mm, anche con grandi aperture dell’obiettivo, forniscono una profondità di campo sufficiente. La profondità di campo aumenta con la distanza dal punto di ripresa. Ad esempio, quando si fotografa un gruppo di oggetti con lo stesso valore di apertura, a una distanza di 2 metri, l’intervallo della profondità di campo può essere di diverse decine di centimetri e se si sposta la fotocamera a una distanza di 10-12 m, la profondità di campo aumenterà di diversi metri (Fig. 5)

Fig. 5

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