La storia della fotografia a Napoli

Durante le ricerche sulla storia della fotografia a Napoli, mi sono imbattuta in una grande quantità di informazioni: alcune di pubblico dominio e alcune archivistiche, di più difficile accesso e per questo anche molto più interessanti. Secondo i nostri esperti (del presente e del passato) possiamo ricostruire un quadro generale della storia della fotografia a Napoli, seguendo alcuni periodi storici: in questo articolo, si vuole fornire una visione globale, attraverso personaggi chiave e teorie che abbracciano oltre un secolo di storia. Tra coloro che hanno dato un contributo significativo allo studio dei periodi storici dell’arte fotografica, va menzionata la storica dell’arte e giornalista Maria Carla Tartarone: merita attenzione il suo articolo « Fotografia, i primi esperimenti nel Cinquecento a Napoli: è qui che nacque la Camera Oscura ». Oltre a lei, vanno menzionati Gaetano Fiorentino con « NAPOLI 1855-1880 » (edito da Edizioni Scientifiche Italiane), la rivista « Napoli Nobilissima » (fonte attendibile e culturale di informazione storica per gli studiosi), i libri “Fotografi e Fotografie in Italia” e “ NOVECENTO. Napoli e napoletani del XX secolo » di Silvano Napolitano. Oltre a questi, meritano una menzione anche gli archivi del Banco di Napoli, l’Archivio Riccardo Carbone, Giulio Parisio, Roberto Troncone, Mario Laporte (fotogiornalista e docente all’Accademia di Belle Arti di Napoli) e il libro di Giovanni Fiorentino «Napoli nel mirino. Per una polifonia dello sguardo fotografico». Molti di questi personaggi ci hanno dato i loro contributi. In questo articolo, proviamo a strutturare 180 anni di storia, divisi in tre periodi storici: tre « ondate », dall’inizio della fotografia, passando per il 1840 fino ad arrivare ai giorni nostri.

CC0. Achille Mauri – Napoli – Fontana di Santa Lucia

A Napoli la fotografia è arrivata abbastanza presto. Ne troviamo conferma in pubblicazioni risalenti a partire dal 1845. La prima ondata è iniziata grazie all’arrivo di fotografi stranieri nel capoluogo del Regno Delle Due Sicilie: ben presto, i cittadini locali si unirono alla pratica della fotografia, iniziando ad aprire studi in diverse città. In via Toledo nacquero una trentina di studi fotografici, italiani e stranieri. I primi soggetti erano la famiglia reale borbonica, la classe nobile, i briganti, ma c’era anche chi lavorava su diversi generi e formati, come i paesaggi urbani napoletani e folclore locale ad uso e consumo turistico. L’intera città entrò nell’inquadratura: la gente, i luoghi delle feste popolari, il Golfo e le eruzioni del Vesuvio e anche ‘impaginazione nel formato della cartolina occupava da molto tempo il lavoro di fotografi italiani e stranieri.

CC0. Michele Amodio – Napoli, costa di Posillipo con Palazzo Donn’Anna

All’inizio del XX secolo, l’immagine fotografica di Napoli resta inserita tra l’idealizzazione pittorica e una forma di propaganda, per raffigurare al meglio la classe nobile. A partire dal 1943, anno in cui alcune foto di Napoli di Robert Capa furono pubblicate sulle pagine della rivista Life, la città venne vista con occhi diversi. Le scene di una Napoli povera e triste rimangono indelebili e danno vita a un nuovo filone: un rinascimento culturale del dopoguerra caratterizzato da quel neorealismo che, in Italia, è apparso prima nella letteratura e poi nel cinema, prima di arrivare alla fotografia.

Indubbiamente, la fotografia d’arte occupa un posto enorme nella storia della fotografia a Napoli, che è sempre stata in prima linea. Uno degli impulsi più forti è stato l’istituzione di un corso di fotografia come linguaggio artistico, creato nell’ambito del master in fotografia dell’Accademia delle Belle Arti, che a sua volta ha influenzato la formazione e la crescita di nuovi fotografi. Tutti loro sono stati inclusi in mostre di gallerie sia locali che stranieri.

I francesi Alphonse Bernoud e La Grillet, Giorgio Conrad, Robert Rive e il tedesco Giorgio Sommer sono i nomi di coloro che hanno introdotto la fotografia a Napoli. Non si sa chi sia stato il primo: forse Bernoud, che divenne il fotografo ufficiale della famiglia reale borbonica. Giorgio Sommer è uno tra i più famosi, forse perché è stato lui a lavorare più a lungo in tutti gli anni ‘10, e il suo contributo è enorme. Tra i napoletani, ci sono i fratelli Enrico e Michele Amodio, Giacomo Arena e soprattutto Carlo Fratacci, che operò fino al 1860 e fu premiato con una medaglia d’oro all’Esposizione di Londra del 1862 e una menzione d’onore alla mostra di Parigi cinque anni dopo. Assieme a lui, Luigi Guida (partecipante all’Esposizione Mondiale di Parigi del 1867) e Achille Mauri di Foggia (dove iniziò a lavorare intorno al 1860 per poi trasferirsi a Napoli), che con grande senso degli affari ha acquistato da Bernoud tutti gli atelier di via Toledo con tutti i materiali. Si dedicarono principalmente alla fotografia di ritratti e, solo in casi eccezionali, al vedutismo, tranne Amodio e Mauri, che erano coinvolti in tutti i generi.

CC0. Luigi Guida – Ferrovia Cumana Napoli-Pozzuoli Torre Gaveta, Stazione di Montesanto – Ingresso al Tunnel

Tra i pionieri del saggio fotografico vanno menzionati Roberto Troncone, Ferdinando Lembo, Giulio Parisio e Riccardo Carbone. Quest’ultimo è stato il primo fotoreporter de Il Mattino, quando ha convinto il regista Edoardo Scarfoglio a usare la fotografia come supporto alle notizie per gli articoli di giornale. Vanno citati anche personaggi come i fratelli Antonio e Gabriele Ruggieri, Gianni Fiorito (fotografo di scena di Paolo Sorrentino), Mario Spada e i vincitori del World Press Photo Antonio Gibotta e Francesco Cito.

CC BY-SA. Roberto Troncone – Cantieri navali di Castellammare di Stabia, varo della nave scuola Cristoforo Colombo

Sulla scena della fotografia artistica di Napoli, diversi sono i personaggi che caratterizzano la terza ondata di Luciano D’Alessandro, che iniziò nei primi anni ’50 a svelare la condizione umana dei napoletani in Paese Sera e L’Unità. Una sorta di specchio del Sud del mondo: le donne disoccupate, i panni stesi di via Cristallini, Spaccanapoli, San Gregorio Armeno, le donne dei vicoli e i meno fortunati. Mimmo Jodice è un’altra figura iconica nella storia della fotografia mondiale: le sue opere si distinguono per un’incredibile emotività ed energia, combinando idee moderne con uno stile classico. Antonio Biasiucci applica alla fotografia il metodo del regista teatrale Antonio Neuwiller, con lo sguardo filtrato dalla telecamera. La storia di Luciano Ferrara invece, è scritta negli anni Settanta come la creazione della « contro informazione ». Quella di Luigi Spina è caratterizzata dalla frequente rappresentazione delle radici classiche di Napoli. Oreste Pipolo ha ispirato fotografi come Ferdinando Scianna e Francesco Cito, ha ispirato Matteo Garrone a realizzare un documentario e Marco Bellocchio a filmare The Wedding Director. Vanno menzionati anche Luciano Pedicini e tanti altri, che per ragioni di spazio si è costretti a omettere.

CC0. Mimmo Jodice

All’inizio, gli studi erano piccoli atelier: il loro periodo di massimo splendore a Napoli fu nel 1871. I fotografi erano impegnati in tutti i generi: ritratto, paesaggio, arte, lavorando in tutti i formati, dai biglietti da visita alla stereoscopia. Un censimento condotto dall’Ufficio di Statistica di Napoli ha rivelato l’esistenza di una società campana composta da 49 fabbriche fotografiche, anche se spesso i materiali e le attrezzature provenivano dal nord.

Erano necessarie nuove idee e nuove tecnologie: grazie alla comunicazione con i colleghi europei (che hanno sviluppato le prime fotocamere e le hanno importate per i test), sono apparse le prime comunità scientifiche, come la Società Fotografica di Napoli. Inoltre, la Società Fotografica di Napoli nasce a Napoli con lo scopo di diffondere la fotografia, promuovere dibattiti, mettere a disposizione studi, laboratori, cataloghi e attrezzature tecniche. Tra gli aderenti, il marchese Giuseppe de Montenayar, il principe Sirignano, il barone Alfonso Fiordelisi, il duca Waldemaro Fuchs e tutte le persone benestanti che potevano permettersi di acquistare attrezzature fotografiche, magari realizzate dall’Istituto Ottico « T. Schnabel – Vienna », con sede in Via Roma 256. Nasce anche la rivista Napoli Nobilissima, fonte affidabile e culturale di informazioni storiche per gli studiosi che viene pubblicata ancora oggi dalla fine dell’Ottocento.

La prima agenzia fotografica a Napoli (Fotoagenzia Napoli) è stata fondata da Riccardo Carbone. I pionieri del reportage fotografico hanno lasciato un’enorme eredità sotto forma di archivi fotografici, grazie ai quali ora possiamo vedere la lunga storia di Napoli, catturata in vivide immagini del loro tempo. L’archivio di Riccardo Carbone è custodito dal figlio Renato, Presidente dell’Associazione Riccardo Carbone ONLUS, fondata nel 2015 e riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali come “oggetto di particolare interesse storico e culturale”. L’Archivio Troncone di Giulio Parisio invece, contiene fotografie realizzate in ottant’anni di lavoro mentre l’archivio di Luciano Pedicini contiene oggi oltre settantamila immagini legate all’archeologia, all’architettura e all’arte ed è un punto di riferimento per editori e studiosi di tutto il mondo. Luciano Pedicini, da diversi anni, è professore di fotografia dei beni culturali. La prima agenzia indipendente di fotogiornalismo a Napoli fu Alfa Press di Francesco Jovane, nata intorno agli anni ’70 con lo scopo di documentare da Napoli le guerre di Camorra. Inoltre, è con le foto scattate negli ospedali psichiatrici campani che l’Italia si trova ad affrontare il problema delle malattie mentali. Vengono immortalati diversi altri momenti storici: la caduta del muro di Berlino, la guerra del Golfo e il terremoto del 1980. Diverse altre agenzie nascono: la Photo Agency Controluce venne fondata nel 1991 da Valeria Tondi e Mario Laporte ed è diventata l’agenzia di riferimento per riviste e quotidiani nel mercato italiano ed internazionale. Inoltre, Kontrolab è la prima «Biblioteca Fotografica » per il Sud.

CC BY 3.0. Mimmo Jodice and the CODA Museum

Negli anni ’80, Napoli è una città in grande fermento artistico: grazie al gallerista Lucio Amelio, che riesce a portare alla mostra « Terrae Motus » artisti del calibro di Andy Warhol, Joseph Beuys, Jannis Kounellis e Mimmo Paladino. Il progetto nasce quando, dopo il terribile terremoto di Napoli del novembre 1980, Amelio invita più di 60 artisti ad una mostra-raccolta di opere dedicate al terremoto. Negli anni ‘70, fu il gallerista Pasquale Trisorio a portare per la prima volta a Napoli Helmut Newton: il programma espositivo della galleria fu inaugurato nel 1974, con una mostra di Dan Flavin. A Napoli, negli ultimi anni, hanno esposto artisti come Helmut Newton, Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Ferdinando Scianna e Martin Parr.

La storia può insegnarci molto e proprio per questo dobbiamo essere in grado di recepire ciò che vuole trasmetterci. Come membri di questa società fotografica napoletana, questo aspetto ci interessa particolarmente: ci consideriamo custodi della storia e delle tradizioni. Organizziamo incontri scientifici, discussioni, simposi per riunire, proprio come nel 1885, i più brillanti fotografi, studiosi e ricercatori.

Foto di copertina – CC0. Gezicht op de Via Toledo in Napels Napoli

Fonti:

  1. www.ildenaro.it/fotografia-i-primi-esperimenti-nel-1600-a-napoli-e-qui-che-nacque-la-camera-oscura/
  2. Gaetano Fiorentino « NAPOLI 1855-1880 »,  ESI – Edizioni Scientifiche Italiane. Napoli, 1994
  3. www.napolinobilissima.net/en/
  4. Piero Becchetti « Fotografi e fotografia in Italia 1839-1880 », Edizioni Quasar, 1978
  5. Silvano Napolitano « NOVECENTO. Napoli e napoletani del XX secolo »
  6. Fiorentino Giovanni « Napoli nel mirino. Per una polifonia dello sguardo fotografico » In: FIORENTINO G., CICELYN E., CODOGNATO M., . “‘O Vero! Napoli nel mirino”, Fondazione Donnaregina, 2010
  7. www.juorno.it/la-fotografia-napoletana-un-giro-per-conoscerla-in-quattro-tappe/
  8. Gianni Infusino, La storia de Il Mattino. I fondatori e la belle-époque, Napoli, Sen, 1982.
  9. www.archiviofotograficocarbone.it/
  10. www.archiviofotograficoparisio.it/it/home2.htm
  11. www.pedicinimages.com/index.php?menu_id=163&lang=ita

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