La nascita della foto postale

L’enorme successo della cartolina illustrata fu all’origine dell’idea di alcune ditte produttrici di carta fotografica di adottare non solo lo stesso formato, ma anche lo stesso dorso postale, permettendo così al fotografo di stampare fotografie che potessero essere usate, volendo, come se fossero delle cartoline illustrate ed essere spedite con la posta ordinaria. Nacque così la “foto postale”, o photo-postcard, di circa 8,5×13,5 cm, quasi identico a quelle delle cartoline che era pari a 9×14 cm e che coincideva bene con quello delle lastre di vetro delle macchine fotografiche in uso nei primi decenni del XX. Nel suo primo decennio di vita, 1895-1905, la foto postale decretò la fine della produzione delle carte de visite, così come degli altri formati standardizzati con la fotografia incollata sul cartoncino, rappresentando la transizione tra la fotografia antica e quella moderna.

La fotografia nel formato postale fu un formato di uso comune e non personalizzato alle esigenze specifiche del cliente, il primo a non utilizzare un cartoncino quale supporto ma sfruttando lo spessore e la rigidità delle nuove carte fotografiche. L’idea fu vincente e ben presto imitata da quasi tutti i produttori di carta sensibile per la stampa delle fotografie. Nel 1903 la Kodak mise in commercio una macchina fotografica che utilizzava delle pellicole con fotogrammi formato cartolina che poi potevano esere stampati a contatto nelle carte con dorso postale. Al successo della cartolina illustrata fece seguito quello della foto postale sicché sin dai primi anni del ‘900 apparvero gli album per il formato postcard e cessò la produzione di quelli per le CdV e i cabinet.

Sin dagli ultimi anni del XIX secolo alcuni fotografi professionali ebbero l’idea di stampare fotografie di paesaggi, monumenti, città, nature morte, ecc., in quello stesso formato e con il rovescio postale affinché potessero essere vendute come cartoline e usate per posta. Fare fotografie di luoghi turistici per essere vendute ai viaggiatori e ai villeggianti non era una novità: ciò, infatti, fu prassi abituale di moltissimi fotografi fin dalla decade del 1860. Anche molti fotografi che realizzarono fotografie di carattere antropologico, poi le vendettero agli editori per essere utilizzati per la produzione di cartoline.

Verso la fine del XIX secolo, la vendita delle fotografie agli editori di cartoline fu per molti fotografi professionisti la principale opportunità di reddito.

Fotografia di Gustave Milet (1890 ca) poi ceduta all’editore Brandt (Valparaíso) per essere stampata come cartolina nei primi anni del ‘900 (coll. Trivero)
Foto postale italiana di un fotografo professionale, anteriore al 1905 (coll. Trivero).jpg

Sino al 1910-15, spesso venivano stampati a contatto nel formato postale anche negativi di dimensione 6×6 e 6×9 cm: la fotografia non occupava l’intero formato della carta e perciò restavano ampi bordi chiari (qualche volta scuri), o un ampio spazio bianco disponibile per scrivere messaggi.

Foto postale con spazio laterale per comunicazioni, 1901. (coll. Trivero)

A volte nella stessa fotografia venivano affiancati due negativi e in qualche raro caso, furono stampati nel formato postale anche i negativi rotondi delle prime macchine fotografiche a rullino del tipo Kodak del 1887: alla fine del XIX secolo, modelli simili furono prodotti anche in Germania e il loro impego si conservò sino ai primi anni del XX secolo.

Foto postale con abbinamento di due negativi stampati a contatto, spedita per posta nel 1915. I negativi furono realizzati con una macchina fotografica simile alla Kodak del 1887 (coll. Trivero)

Fotografia formato postale con due negativi abbinati e stampati con mascherine sagomate: spedita per posta nel 1902. (coll. Trivero).

Fotografie formato postale con stampa a contatto, 1907 ca (coll. Trivero).

Nell’arco di vent’anni, il formato postale spazzò via tutti i formati tradizionali su cartoncino, pur restando la possibilità degli ingrandimenti e della stampa a contatto nelle medesime dimensioni del negativo. L’uso della lastra di vetro, la cui risoluzione ottica era di gran lunga superiore a quella dei negativi dei rullini fotografici, restò riservato ai fotografi professionali.

Poiché la fotografia formato postale è ottenuta con un processo di stampa fotografica su carta sensibile con il dorso prestampato come una normale cartolina per poter essere spedita per posta, quando osservate con una lente le fotografie non mostrano traccia di retinatura, a differenza delle cartoline che erano ottenute con procedimenti di stampa tipografica. Normalmente sono in bianco e nero, ma possono essere anche virate seppia o in altri colori. Successivamente al 1910, la foto postale talvolta ebbe i bordi dentellati.

A volte una foto postale dell’inizio del XX presenta un’immagine della seconda metà del XIX secolo poiché si volle fare copia di una vecchia immagine. Questo spesso può creare ambiguità nella datazione delle fotografie con rovescio postale. Si tenga in conto che sino a tempi relativamente recenti la Ilford ha mantenuto in produzione dei fogli con la facciata sensibile atta alla stampa in camera oscura e con il dorso prestampato come carta postale. A prescindere dall’uso postale, il formato postale fu ampiamente utilizzato sino alla fine degli anni ’30.

di Alberto Trivero Rivera

Foto della copertina – Cartolina illustrata con fotografia litografata di Iquique (Cile), viaggiata nel 1898 (coll.Trivero).

Fonte:

www.academia.edu/44468021/IL_MONDO_DI_DISDERI_dalla_carte_de_visite_alla_foto_postale 

Questo sito web può contenere materiale protetto da copyright.
Sul sito web sono disponibili materiali protetti da copyright: il nostro unico scopo è quello di proteggere e mantenere vive le tradizioni e il patrimonio culturale. Alcuni materiali sono distribuiti a scopo informativo, didattico e di pubblica utilità e nessuno di questi è di natura commerciale o ha finalità commerciali. Il sito web non rivendica il copyright su questi materiali e declina ogni responsabilità nei confronti di qualsiasi parte per danni diretti, indiretti, impliciti, speciali, accidentali o derivanti direttamente o indirettamente.
Se sei l'autore di un contenuto (articoli, foto o video) e non vuoi che questo venga pubblicato per il rilancio e la conservazione delle tradizioni e del patrimonio culturale, puoi scrivere una mail a [email protected] indicando il contenuto (la foto, l’articolo o il video) e la persona coinvolta all’interno di esso. Altrimenti, puoi compilare un reclamo sul diritto di copyright a questo link.

About the Author

You may also like these