Caravaggio. Primo fotografo?

Michelangelo Merisi, è il grande e noto artista del periodo rinascimentale – universalmente conosciuto come Caravaggio. Oggi ogni italiano e in particolare ogni napoletano conosce questo nome. Entrando nei templi di questa bellissima città, possiamo ammirare le sue maestose dipinti che hanno cambiato per sempre il mondo dell’arte. Per molti secoli scienziati, critici d’arte, artisti e dilettanti hanno cercato di risolvere l’enigma di Caravaggio, qual è il suo segreto, perché i suoi dipinti sono così attraenti?

CC0. Ottavio Leoni – A portrait of the Italian painter Michelangelo Merisi da Caravaggio

La cosa principale che distingue Caravaggio da tutti gli altri è il gioco di luci e ombre, i suoi dipinti e le trame sono formati dalla luce, oltre a un’incredibile illusione di realismo. Una caratteristica dei dipinti di Caravaggio era la realtà delle dimensioni e delle proporzioni delle persone, erano in scala uno a uno, il che creava un effetto pieno di presenza e realismo. Tutto questo ci ricorda molto forte la fotografia, non è vero? In effetti, all’inizio, la fotografia era chiamata light painting, dove la principale differenza con la pittura era considerata il realismo e l’apparenza di vita. Ma tutte queste proprietà venivano attribuite anche a Caravaggio, forse la fotografia venne inventata molto prima di quanto si pensi? E come spiegare il fatto che Caravaggio non dipingesse sulla base di schizzi? i suoi dipinti erano basati su composizioni di vita reale. Oggi, coadiuvati da moderne tecnologie nel loro arsenale, scienziati e storici dell’arte hanno appreso che Michelangelo Merisi riportava immediatamente le sue scene su tela, applicando solo la luce su una tela inizialmente nera, questo è come un negativo in fotografia, non è vero? Questo approccio era unico e innovativo nella pittura di quel tempo, che rese Caravaggio incredibilmente famoso e richiesto durante la sua vita.

CC0. Titian – Self-Portrait

Il piccolo Michelangelo Merisi studiò con l’allievo di Tiziano, il titano della pittura italiana, che diede un’ottima base al futuro maestro. Trasferitosi dalla sua città natale a Roma, prestò servizio dall’artista siciliano, lavorando in una bottega con il Cavalier d’Arpino e, naturalmente, sviluppando il proprio personale approccio alla pittura. Una delle caratteristiche sorprendenti dei suoi dipinti è l’incredibile profondità psicologica che cattura lo spettatore e non lo lascia andare per molto tempo, incatenandolo alla tela. Dopo il successo di Roma, Caravaggio si recò a Napoli, dove divenne ancora più richiesto e famoso, realizzando i suoi dipinti realistico-drammatici.

CC0. Caravaggio – The Martyrdom of Saint Matthew

Molti studiosi ritengono che Caravaggio abbia usato una camera oscura per creare i suoi dipinti. Trasformò il suo laboratorio in un’enorme fotocamera oscura, che gli permise di avvicinare il più possibile i suoi soggetti alla vita. Forse questo approccio servì come grande riconoscimento ma allo stesso tempo suscitò l’odio dei suoi contemporanei, per via di tutto il realismo e il dramma delle scene, delle trame celesti e spirituali molto vicine alla vita terrena. Prese persone viventi intessute di sangue e carne, creò la luce terrena, avvicinando così un mondo spirituale così lontano. Questo non fu certamente di gradimento a molti ecclesiastici, il che gli creò molti problemi a causa del suo cattivo carattere e l’amore per spade e pugnali.

Ripercorriamo la storia della fotografia, che la cronaca classica attribuisce a Leonardo da Vinci, che per primo utilizzò la camera oscura nelle sue opere pittoriche, e poi Albrecht Dürer che la descrisse nel suo trattato. Dopo di che troviamo un grande divario nella storia e solo nel 1837 appare la prima fotografia, da cui inizia il conto alla rovescia ufficiale del light painting o della fotografia.

CC0. Caravaggio – Sette opere di Misericordia

Tuttavia, potremmo affermare con grande sicurezza che la scuola di fotografia napoletana trae le sue radici dallo stesso Caravaggio, che già allora prevedeva il futuro e si poneva alle origini della fotografia. Caravaggio ha intrapreso la strada della fotografia, prendendo il realismo e, soprattutto, la pittura di luce come base della sua pittura, è stato il fondatore della priorità della luce su tutto il resto nella pittura.

Il gioco teatrale di luci e ombre, la disposizione del regista al palcoscenico, il realismo e il dramma suggeriscono che questa scuola di pittura sia il prototipo della nostra scuola di fotografia napoletana.

Foto di copertina – CC0. Caravaggio – Saint Jerome Writing

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