Nato a Foggia intorno al 1835, morto a Napoli dopo il 1909. Achille Mauri è stato uno dei pionieri della fotografia in Puglia anche come fotografo navale. Inizia la sua attività a Foggia prima del 1860 in strada Carmine (Palazzo Vaccarelli) non limitandosi alla sola ritrattistica ma documentando anche il territorio. Ricevette un’educazione artistica (uno dei suoi primi dipinti è nella collezione del Museo e Fondazione Ettore Pomarici-Santomasi di Gravin).
Negli anni Quaranta dell’Ottocento si interessò alla fotografia e divenne uno dei primi dagherrotipi del Nord Italia. Nel 1863 Mauri apre studi fotografici a Foggia (provincia di Puglia) e Napoli (lo studio era situato di fronte al moderno edificio della Galleria Umberto). Partecipa nel 1864 alla «Esposizione Provinciale di Capitanata» .
Qualche anno dopo si trasferisce a Napoli, in Strada di Chiaia, nel 1872 rileva lo studio del famoso fotografo francese Alphonse Bernoud (1820-1889), del grande fotografo transalpino acquisisce tutto l’archivio, secondo una prassi abbastanza diffusa a quel tempo tra fotografi. A Napoli prese a firmarsi “successore di A. Bernoud, fotografo di Sua Maestà il Re d’Italia”, il che contribuì a dargli una ulteriore fama. Negli anni Sessanta dell’Ottocento il suo atelier napoletano era uno dei più famosi della città.
A lui fu affidata, per conto di alcune Società che tra il 1867 e il 1873 gestivano la costruzione delle infrastrutture ferroviarie nel nostro Paese, una vasta campagna fotografica che documentasse, in maniera organica, una tappa fondamentale nel percorso di modernizzazione dell’Italia
Mauri nel 1873 partecipa all’«Esposizione di Vienna» dove presenta alcune fotografie riguardanti le ferrovie italiane, un settore – insieme a quello dei porti – che gli darà una certa notorietà.
Il suo “Grande Stabilimento Fotografico” operò inizialmente in Strada di Chiaia n. 247 , quindi in via Roma (Palazzo Berio), infine nella centralissima via Toledo, n. 256.
La “Societa’ italiana per le strade ferrate meridionali ” ordina al Mauri una serie di Album dedicati alle opere ferroviarie, stazioni e treni che lo resero conosciuto in tutta italia.
Oltre a questi Album tematici era un ritrattista molto noto e ricercato dalla borghesia napoletana. Ma Mauri fu anche un fotografo da reportage, infatti corse subito come cronista , in occasione del violento terremoto che colpì Ischia nel Luglio del 1883 e che ebbe come epicentro Casamicciola , con ben 2.000 morti.
Dopo la morte di Achille Mauri, gli atelier di Foggia e Napoli furono gestiti dal figlio Umberto.
Fonte:
www.gri.it/fotografi-in-italia-1839-1939/puglia/foggia/198-mauri-achille.html
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